giovedì 31 ottobre 2013

ISPIRAZIONI COLLEGE

Mentre io sono ancora alla ricerca della gonna perfetta per questo autunno inverno, ho scelto per voi alcune immagini che mi hanno particolarmente ispirata per ottenere il mio college look. 
Per non risultare troppo banali e scontati, consiglierei di non seguirlo alla lettera: è bene sempre avere un proprio stile.
Mixare capi college con altri dal taglio più minimal e moderno, potrebbe essere una buona idea per risultare originali e dare nuova vita a cose che pensavamo inutilizzabili.

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lunedì 28 ottobre 2013

LA MODA COME A NON E' LA RAI

Qualche giorno fa, sono entrata in uno dei negozi dove in genere mi rifornisco. Subdued.
E' uno di quei pochi negozi in cui mi vergogno ad entrare perché è pieno di liceali. In genere vanno con le loro mamme, che devono innanzitutto controllare che la gonna non sia troppo stretta o troppo corta, che la maglia non sia troppo trasparente e poi in un secondo momento, cosa non meno importante, pagare il conto.



 Ma perché io che non sono più una liceale, non riesco ad uscire dal tunnel Subdued?
Da Subdued trovo cose comode, alla moda e carine. Il segreto è tutto qui, niente di più e niente di meno. E per me, che vado sempre in giro trascinando le mie mille borse e buste, tentando di arrivare a fine giornata ancora con il ciuffo apposto, è quello che ci vuole. Da Subdued, trovo il felpone con il cappuccio, il maglione con le trecce, la maglia di vero cotone della lunghezza giusta, quei stivaletti che ho cercato per tutta Roma, insomma, tutte quelle cose che sfrutto sempre fino all'osso e che non mi pento mai di avere acquistato.
Ma io non sono adolescente, io ho 30 anni e sono una mamma, e qualche problemino a comprare le cose li, ogni tanto ce l'ho. La scorsa estate, durante i saldi, entro da Subdued con l'intenzione di acquistare dei shorts in jeans. Chiedo la mia taglia e la commessa mi rifila dei shorts taglia 38 in cui stentavo ad entrare. Non so come, ci entro. Non riesco a respirare e il bottone quasi quasi non parte a razzo, dritto dentro l'occhio della commessa. Non si poteva fare. Perciò  le chiedo una 42 e i shorts sono miei.
Ecco svelato il mio segreto per comprare cose Subdued. Acquistare sempre due taglie in più.

Ma l'altro giorno, entrandoci, ho avuto un serio attacco di nostalgia.




Toppini in cotone a collo alto e smanicati, gonnelline (troppo ine) a vita alta, a ruota e  in ogni fantasia, abitini anch'essi a collo alto a fiorellini e oblò sulle spalle, felpe tagliate all'altezza dell'ombelico, stivaletti simil Dr. Martens e parigine. Non ditemi che tutte queste cose non vi ricordano niente.

Le ragazze di Non è la Rai
Avrei comprato tutto, anche solo per travestirmi da ragazza di Non è la Rai a carnevale, per riprovare quel brivido di essere ancora negli anni 90, infilare una monetina nel Jukebox e scegliere un pezzo degli Ace of Base, e uscire col mio zainetto Invicta ; ma sono dovuta tornare alla triste realtà: un papà che cercava una minigonna per la figlia (roba che io mi sarei sotterrata viva al suo posto).

Questo povero uomo, che aveva un'aria tra il rassegnato e il felice di essere coinvolto dalla figlia in questa cosa, la stava aiutando a trovare la sua taglia. La S corrispondeva ad una XXS, e la figlia che solitamente portava la S, doveva passare alla L, rischiando comunque di andare col sedere di fuori. Quello che voglio dire è che il grande  ritorno alla moda anni 90, è stato secondo me, rivisitato e adattato al cambiamento generazionale: e così gli shorts sembrano mutande, le gonne sembrano cinte, le maglie sembrano costumi. Insomma, basta si scopra di qua e di la, e la nostra adolescente sembra  poter affrontare il mondo con più sicurezza.

Invece noi, ragazzette degli anni 90, eravamo molto più sicure di quanto pensavamo.

Che nostalgia.



venerdì 25 ottobre 2013

MAMMA VS. GONFIABILI

Mentre il resto del mondo celebra l'ennesima apertura di HM, io sono qui, davanti al mio pc, con uno sciarpone intorno al collo, a causa della cervicale infiammata. Oggi sono decisamente poco fashion. Perché? Semplice. Ieri pomeriggio sono stata alla festa di un amichetto di Alice che ha compiuto 5 anni.
Premetto, che ogni volta che dentro l'armadietto di mia figlia a scuola, trovo il bigliettino d'invito ad una festa, mi prende un colpo, e speravo che almeno fino a dicembre non ci fossero compleanni di bambini di scuola. Invece no. L'altro giorno apro l'armadietto e taaac. Invito. Scopro che la festa è del bimbo che imbocca mia figlia a mensa, a quanto pare si è affezionato e non possiamo NON andare.
Luogo della festa: I GONFIABILI.

Giorno della festa: esco da lavoro, sempre di corsa e vado a prendere mia figlia a scuola.
Come al solito, non ho ancora comprato il regalo per il festeggiato.
Entro nella prima cartoleria che trovo che ha la nomina di essere cara quanto BULGARI.
La commessa: Zainetto di Peppa pig? No. Tazza di SpiderMan? No. Astuccio di Snoopy? No.

Voglio fare la mamma alternativa che compra solo giochi intelligenti e scelgo una lavagnetta di legno con calamite anch'esse in legno, a forma di lettere dell'alfabeto. POTREBBE SEMPRE TORNARE UTILE.

Ne frattempo mia figlia vorrebbe comprarsi tutta la cartoleria. Beh, effettivamente anche io, avrei comprato tante cose, soprattutto l'agenda 2014 di Benedetta Parodi, con 365 giorni di ricette facili e veloci con alimenti surgelati.

Usciamo dalla cartoleria e andiamo alla festa.

Da  qualche anno, frequento più gonfiabili che supermercati, e posso tirarmela e dire che ne sono esperta.  Ne esistono diversi tipi,  e sottolineo tutti altamente nocivi alla salute fisica e psicologica della persona.

GONFIABILI TRANQUILLI. gonfiabili semi aperti, con un discreto sfogo esterno, scivoli alti circa 4 metri, entrata a turni.

GONFIABILI DISPERSIVI: gonfiabili totalmente aperti, tra un gioco e l'altro si cammina 8 chilometri, si paga un'entrata fissa e puoi stare l'intera giornata (per carità.)

GONFIABILI A GABBIA: Insidiosi cunicoli stretti a morte che si intrecciano peggio di un labirinto, entrata anarchica, non ci sono limiti di tempo, di età e di aggressione.
Vedi tuo figlio entrare, ma non sai se tornerà vivo.



I gonfiabili di ieri erano un mix di tutti e tre. Una trappola mortale.
Nell'area del parco, c'erano circa 9 feste e non conoscendo nessuna e dico nessuna, mamma della nuova scuola di mia figlia, ci ho messo circa mezz'ora per capire qual'era il compleanno di nostro interesse.
Finalmente, do un volto al futuro marito di mia figlia. Faccetta vivace e sveglia. Troppo. La segue sempre, le tiene la mano e se la porta in giro. Ohhhhhhh comunque io sono la madre eh?!?
Va beh, dettagli.

Iniziano subito con una cosa tranquilla: lo scivolo gonfiabile più alto che io abbia mai visto, roba illegale secondo me. Alcuni genitori sono seduti davanti allo scivolo e appena vedono mia figlia salire, mi guardano come se fossi una pazza a mandarla li. Ma non sanno che c'è il suo amico a proteggerla. Io comunque non sono andata sulle Ande nel frattempo, SONO LI.

Cambiano gioco. A pochi metri, il parco offre la tipologia di gonfiabili a gabbia, e si infilano li dentro in un microsecondo. Vigilo sempre su mia figlia, con i gonfiabili a gabbia non puoi stare mai tranquilla, soprattutto quando ci sono bambini intorno ai 10 anni che si fomentano l'uno con l'altro. Infatti dopo qualche minuto, nella piscina delle palline, si scatena l'inferno. Mia figlia si trova lì in mezzo, tra le palline a giocare, quando le arriva qualche pallina addosso. Va beh, è normale.
Dopo un po, due ragazzini la puntano e iniziano a tirarle pallina a raffica. Piange e quindi da brava mamma, mi tolgo le scarpe, mi infilo tra le palline e la vado a consolare, tentando inutilmente di farle capire che è meglio che esca da li. Ma giustamente lei vuole rimanere. Sarebbe più giusto che le mamme , controllassero il power ranger intrappolato nei propri figli, invece di fumarsi le Multifilter, parlando di quello che è successo nell'ultima puntata di Beautiful. E percìò, mi trasformo nell'incredibile Hulk inacidito più del solito e riprendo i bambini non controllati. (ODIO QUESTE SITUAZIONI)
Dopo mezz'ora, quando una bambina già è finita in infermeria, arrivano le mamme dei bambini power ranger: "Aooooo che t'ho detto io???? Te devi sta bonooooooo, hai capito?"

E'pronta la torta, che bello, la festa è quasi finita, anche se tra schiamazzi, urla, e canzoncine dello zecchino d'oro, mi è venuto un bel mal di testa. Mia figlia si avvicina alla torta, ne vuole un pezzo e si porta il piattino dentro una casetta di plastica, dove tranquilla, se lo inizia a mangiare.
E' tardi e bisogna andare via, una tragedia greca, far capire ai bambini che i gonfiabili non spariscono per sempre, ci saranno altre occasioni, e purtroppo finché ci sarà gente assatanata di soldi, esisteranno gonfiabili assassini che tentano di risucchiare i bambini.

Ma la cara e vecchia festa a casa no?





giovedì 24 ottobre 2013

COME SIETE MESSE A SOPRACCIGLIA? PARLIAMONE.

Ieri, in uno dei miei movimentatissimi post cena, ore 22.00, sul letto, ho avuto la splendida idea di immergermi nel mondo Instagram; e dopo la mia dose giornaliera di " prendo di petto la mia autostima", guardando gli ultimi autoscatti della Rodriguez, della Galanti e della Toniolo, ho deciso di fare una ricerca con l'hashtag #makeup.

Il mondo del make up è qualcosa di favoloso. C'è in giro tanta di quella gente che sa truccare divinamente ma che non ne è consapevole, gente che pagherei oro per avere in casa ogni mattina, gente che sarebbe psicologicamente pronta a vedere la mia faccia appena sveglia. Lo so.

mia diapositiva alle 6 di mattina



Mi sono imbattuta in diversi tipi di trucco, da quello "nude" allo "smokey eyes", per arrivare al trucco delle sopracciglia.
Le sopracciglia sono un mondo a parte.
Solo da poco ho scoperto che vanno curate come i capelli. Se ci fosse un balsamo da metterci sopra, un'impacco e so che da qualche parte esiste, lo farei; se ci fosse non so, un integratore sotto forma di pasticconi, inventato apposta per le sopracciglia, lo prenderei.
Perché quando hai sopracciglia belle si vede. Ma anche quando hai dei buchi sopra, si vede. Insomma si vede quando tenti disperatamente di dare una forma ad ala di gabbiano che non verrà mai, si vede quando tranci i peli anziché strapparli alla radice, si vede quando non vai dall'estetista.
Eppure li fuori, c'è gente che dall'estetista non ci va, ma ha comunque delle sopracciglia perfette.
Ammetto di essere un po fissata con le sopracciglia; ad esempio, più di una volta, quando ho cambiato colore di capelli, le ho fatte tingere dello stesso colore della testa, una cosa che a ripensarci mi vengono i brividi: la ricrescita delle sopracciglia tinte è un demonio troppo grande da sconfiggere.
Sono di quel fissato, che appena vedo una mia amica con delle belle sopracciglia, le chiedo se me le può fare, e nel frattempo la mia situazione peggiora sempre più, perché fare le sopracciglia agli altri, non è come farsele da soli e se non si è esperte si fanno bei casini.
Quindi come primi consigli, prendete per buoni questi:

-diffidate dall'amica con sopracciglia perfette che vuole cambiarvi la vita con una pinzetta, non ci riuscirà.
-diffidate dall'estetista che vuole farvi le sopracciglia con la ceretta. Ho sentito storie di gente che per una seduta andata male, se le è dovuta tatuare, PER SEMPRE.
-diffidate da chi vi vuole fare sopracciglia finissime, non vanno più da un pezzo.




Al momento io le curo così: quando ho tempo, per esempio il sabato mattina, mi metto in balcone con uno specchietto e le mie pinzette e tolgo il grosso. Per grosso, intendo quei peli neri e duri che riesco a vedere persino senza occhiali. Nella parte inferiore, è quasi un gioco da ragazzi, nella parte superiore, non so perché divento stupida. Se non perdo subito la pazienza, continuo a muovere la pinzetta fingendo di essere un'estetista, senza strappare un accidente, ma irritandomi la pelle che diventa rossa come il sedere di un babbuino. Dopo circa 2 minuti, il contorno delle mie sopracciglia è viola. Corro ai ripari con una cremina idratante. Non ce l'ho, allora uso il campioncino AVON. Brucia, tanto, mi dimentico sempre che le creme Avon contengono più alcol di una bottiglia di Vodka.

Al trucco.
Solo da un anno, mi sono resa conto che non sei figa se non hai la matita per sopracciglia.
 Ok, compriamola da Kiko. Al momento sto usando questa QUI, che a soli € 5.90 ti fornisce anche il temperino tattico che ti si rompe in mano dopo il secondo utilizzo.
  Ma un pomeriggio, ho volutamente perdere più tempo da Kiko, come fanno tante bimbeminkia, per cercare di capire cosa offriva relativamente alle sopracciglia. Ed ho scoperto che esiste anche questa cosa QUI. La  vorrei provare perché tutte quelle cosette in quella scatoletta mi mandano al manicomio (anche un po nel panico).
Più o meno, il risultato che vorrei ottenere è questo:




E voi come siete messe?

Noi abbiamo bisogno di utopie. Senza utopie, il mondo non cambierebbe.





venerdì 18 ottobre 2013

SHOPPING TIME, FIRMATO CROIRE.




A volte, nella mia frenetica vita da mamma, devo trovare un po di spazio per me.
E molto spesso, incontrarmi con persone che ho conosciuto grazie al blog, e con cui rido volentieri davanti ad un bicchiere di vino o ad un caffè, diventa anche una piacevolissima occasione per conoscere nuovi nomi nel panorama della moda.
 Nella piccola ma graziosissima boutique " The butterfly effect" di Francesca Alesse in via Panisperna a Roma, in un fashion cocktail con tanto di deejay,  ho scoperto una splendida collezione firmata CROIRE.
Croire, dal francese "credere", è un brand ideato da giovani designer, che appunto credono nel loro futuro e non hanno paura di affrontarlo, esprimendo la loro creatività e dando sempre il massimo.

La donna che sceglie capi Croire, è una donna dinamica e intraprendente che però non vuole rinunciare a sentirsi bene con ciò che indossa e soprattutto non ha paura di osare.
In particolare, sono rimasta colpita dalla versatilissima cappa/gilet che la stilista ci ha fatto provare in più versioni di colore, che trovo una soluzione fantastica per quelle mie giornate che iniziano da mamma e finiscono da blogger. Mentre, per rimanere fedele al mio amore incondizionato per il nero, non ho potuto fare a meno di apprezzare tantissimo i tubini proposti da CROIRE, semplici e moderni allo stesso tempo, e che riflettono in tutto e per tutto il mio stile.





Potrete apprezzare più da vicino questi splendidi capi, presso il Temporary shop CROIRE, ospitato dalla boutique "The butterfly effect" in Via Panisperna 227 a Roma, nel bellissimo quartiere Monti, ancora fino al 30 ottobre.

Buon week end!


mercoledì 16 ottobre 2013

MA COME TI VESTIREI BELEN RODRIGUEZ

Belen Rodriguez. Un nome, un successo. Appena lo pronunci, è già curiosità, è già pettegolezzo. Non mi vergogno a dirlo, io la seguo ovunque: in tv, su Facebook, su Instagram; so più dettagli io sulla sua vita privata che sua madre. Ma la verità è che mi sta simpatica; sarà perché è argentina? sarà perché sa presentare, cantare, ballare, sculettare?
Nonostante questo, il guardare le sue foto, mi genera una serie di complessi non descrivibili. Quando rimase incinta di Santiago, ero felice, ma non per lei. Dentro di me speravo vivamente che dopo la sua gravidanza, magari terminata con un bel parto cesareo, le rimanesse qualche residuo di ciccia sparsa per il corpo (tipo sulla pancia?), e in qualche modo si deformasse. Ma niente.
E'meglio di prima. Il suo volto rilassato a pochi giorni dopo il parto è la cosa più fastidiosa che io abbia mai visto, si perché i miei giorni post parto, sono stati belli si, ma comunque non una passeggiata di salute, tra punti post cesareo, prime colichette notturne, disordine in casa e crisi isteriche con i vecchi vestiti che non mi entravano più.
Ma lei invece no. Una gravidanza passata su tacco 12, un allattamento felice e sereno senza ragadi, nessun rigurgito addosso, e qualche giorno dopo il parto, to'! Pancia piatta.
Però, cosa inspiegabile, ci piace, e se la vedessimo non so, con un millimetro di doppio mento, ci arrabbieremmo pure come bestie; d'altronde quella le sue sudate in palestra se le fa, perché non si deve preoccupare certo di chi le guarda Santiago, perciò ingenuamente, voglio pensare che se fossi miliardaria anche io, non mi ritroverei a 3 anni dal parto con la pancia di una al 5 mese di gravidanza.

Questo post è per voi mamma disperate, è per voi ragazze complessate: una cosa negativa Belen ce l'ha.
 Non si sa vestire. Vediamo qualche suo look insieme, e tu Belen, perdonami.


PRIMO LOOK: Versione pattinatrice sul ghiaccio. L'abito in questione è di Roberto Cavalli, ed è chiaramente ispirato allo stile Charleston. Ma a parer mio, per Belen, rimane troppo scollato (anche se su di lei abbiamo visto di peggio).
Inoltre, con un abito così, avrei fatto un'acconciatura del tutto diversa, magari con capelli sciolti, riga da una parte e onde morbide, tanto per dirne una, ma non così. Non da pattinatrice olimpionica. Le scarpe poi, sono un cazzotto in un'occhio.




Voglio rimanere fedele alle sue intenzioni, così come ho fatto con Ilary la volta scorsa, e non stravolgere completamente il look. Ho scelto un abito leggermente più lungo e quindi più elegante, mentre per le scarpe, ho sostituito i cazzotti gialli con un modello ispirato agli anni 20 di Stuart Weitzman.





SECONDO LOOK: Versione ginnasta. Premetto che le creazioni di Daniele Carlotta, mi piacciono molto, è giovanissimo ma ha già un percorso professionale ben definito e da lui mi aspetto grandi cose nel futuro. Questa tutina a fantasia Vichy, sul corpo di Belen, NON FA UNA PIEGA. Il problema è che non la vedo per niente adatta sul palco di Italia's Got Talent, nonostante sia un programma in cui pullulano concorrenti con abiti stravaganti. Mono spalla, mono gamba, peplum, le mancano solo il nastro, la palla e il cerchio e il quadretto è perfetto.




Io propongo due diversi tipi di jumpsuits, entrambe secondo me, molto più adatte. La seconda, appartiene alla collezione di un brand che ho conosciuto a Londra e che mi piace molto, se vi piace il genere, potete cliccare QUI e vedere tutta la collezione.




TERZO LOOK: Anche questo, bocciato. Non capisco questa necessità di scoprire ogni volta qualcosa.
Che è bella lo sappiamo, ma a volte un abitino al ginocchio non le starebbe male, sarebbe bella lo stesso.
Per quanto riguarda i sandali, tra tutto il ben di Dio che Giuseppe Zanotti offre con la sua collezione 2013/14, non avrei mai e poi mai scelto questi; o forse si, ma nella versione nero e oro e comunque, 1250.00 € buttate al vento.



Che ci volete fare, sono pazza per i tubini al ginocchio, lo sono sempre stata. Per Belen propongo quindi di sostituire questo look, con un bel tubino rosso super fashion by Victoria Beckham, che si diverte tanto a disegnarli (e  se li fa pure pagare una tombola).




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